venerdì 28 gennaio 2011

GIORGIO LANEVE - Solo tra gli Atomi

Con questo ultimo post del Gennaio 2011 , ritorniamo alla Canzone d'Autore '70 , un vero marchio di origine controllata e garantita per quel periodo , una costellazione musicale fieramente 'Made in Italy' .
Un personaggio da 'dietro le quinte' , professionista integerrimo , oggi probabilmente anonimo e poco rivalutato , un autentico songwriter che ha scritto pagine sonore notevoli a mio parere , oggi difficilmente reperibili .

Da Milano , nel 1970 allora giovanissimo GIORGIO LANEVE , futuro ingegnere elettronico , fece capolino nel cantautorato nazionale .
'Armato' di una chitarra e della poesia , si fece timidamente largo nell'establishment musicale popolare , con il Folk , Leonard Cohen , Fabrizio De Andrè e George Brassens , probabilmente , come idoli pagani da venerare e prendere per modello .

La 'prima volta' in ambito discografico ebbe luogo proprio in quell'anno , dopo esser stato scritturato dalla Philips , diede vita al suo primo omonimo album "Giorgio Laneve" , che lo vede in chiaroscuro in una copertina , un po' alla maniera del Caravaggio , crepuscolare ed obumbrato , munito del suo strumento .
Il disco del 1970 resterà , secondo me , il suo apice discografico e lirico , con all'interno intimi , introversi e delicatissimi brani quali "Cerchi rosa cerchi blu" , "Cronaca della città" , "Che cosa dire di te" , "L'amore stasera è venuto nella mia stanza" e "Amore dove sei ?" .
Proprio quest'ultima canzone (brano molto bello che resterà il suo 'hit' più conosciuto) verrà fatta uscire anche come 45 giri , con la melanconica e notevole "Sono un vagabondo" nel lato B del singolo .
Con questa canzone , Laneve si presenterà all'importante manifestazione del 'Disco per l'Estate' , sempre nel '70 , al fianco di più celebrati e rinomati artisti del calibro di Reitano , Dorelli , i Nomadi , la Berti , Gagliardi e molti altri (un totale di 54 canzoni in gara , una vera kermesse) .
Il ventitreenne Giorgio Laneve , sbaragliando critiche avverse e pregiudiziali , vista la sua giovane età , si piazzerà sorprendentemente tra i dodici finalisti (arriverà ottavo , "Lady Barbara" di Renato dei Profeti sarà il brano vincitore) , portandolo così alla ribalta della cronaca e delle intransigenti platee dell'epoca .
In un primo momento , il cantautore Milanese verrà accostato , un po' per l'aura di ombroso narratore , alla figura inarrivabile di Luigi Tenco , scomparso pochi anni prima nel 1967 , un raffronto del tutto errato , una tesi sempre rifiutata da Laneve stesso .
Bisogna far presente che allora tale paragone non aveva una valenza molto 'positiva' , in quanto lo stesso Tenco non era 'apprezzatissimo' dai magazines nazionali (di spettacolo , musicali e di gossip) , a causa del carattere introverso e della sua inverosimile 'scontrosità' , poco incline nel rilasciare interviste e farsi fotografare , per non citare le sue opinioni 'contro' al sistema politico e sociale , imperante ormai dal dopoguerra .
Nel 1971 Giorgio Laneve incide un nuovo singolo sempre per la Philips , dal titolo "La leggenda del mare d'argento" , con il retrobrano "Riapri gli occhi" , due autentiche poesie musicali che finiranno all'interno del suo secondo 33 giri , "Amore e leggenda" , un disco che ondeggia tra il reale e l’irreale , album nettamente 'positivista' , nel quale tutto risulta come una luminosa energia , dove tutto rinasce .

Opera di rilievo , per certi aspetti 'cosmica' , nel quale sono diverse (oltre ai due brani già citati) le canzoni degne di nota , tra cui una poesia del Poliziano 'adattata' in chiave musicale .
Autocostruitosi il suo strumento di lavoro , la chitarra , Giorgio Laneve ha sempre affermato di non sentirsi 'Pop' nel senso più comune del termine , ma al tempo stesso di volersi distaccare dall'etichetta di 'intellettuale tout court' , che usa parole difficili , bensì di voler raccontare le problematiche dell'individuo con parole 'belle' .
Nel 1973 Laneve passa alla Decca e pubblica il suo terzo longplaying , il 33 giri "Un poco abitudine ..." , in copertina presente in un'immagine 'al negativo' , con la sua inseparabile chitarra .
Album altresì notevole che conteneva la bellissima "Quando devi cercare le parole" , "L'uomo nero" , ed il brano "Bella marchesa" , traduzione fatta dallo stesso Laneve del brano "Marquise" di Georges Brassens .
L'anno successivo , Laneve decide di intraprendere un percorso diverso , le musiche per i bambini .
L'interesse per 'le favole in musica' avrebbe 'colpito' nello stesso anno , un altro grandissimo protagonista della Canzone Italiana , Sergio Endrigo con l'album "Ci vuole un fiore" uscito nell'ottobre del '74 (anche Lauzi si avventurerà in quella direzione , nella seconda parte della sua carriera , con notevole successo peraltro) .
Pubblicato sempre dalla Decca , esce così "Viva fantasia" , un piacevole disco in cui la dolcezza della voce e l'approccio 'Faberiano' alle filastrocche (per altro già presenti nel disco d'esordio , "Il Cavaliere e la Dama" per esempio) fanno il resto .
La nuova strada intrapresa dal cantautore Laneve , avrà il suo seguito due anni dopo , questa volta tramite una nuova casa discografica , la Divergo di Ricky Gianco .
Nel 1976 esce "Accenti" , album nel quale affronta tematiche quali guerra e pace , l'ecologia , la solitudine , con le parti vocali cantate insieme da Laneve e dai bambini del gruppo vocale 'Le Mele Verdi' e la musica pulita ed orchestrata , con il supporto della batteria , dai tratti ingenuamente Funky in certi momenti .
Questo disco rimane ad oggi il suo ultimo album .
Nel 1981 pubblica , con l'arrangiamento di Gianni Bobbio , per la RCA un 45 giri contenente la sigla "L'ispettore Nasy" , un programma Tv , sempre per i bambini .
Piero Ciampi avrebbe detto di lui "ha tutte le carte in regola per essere un artista" , ma GIORGIO LANEVE , una voce delicata e suadente appoggiata alla struttura 'semplice' solo in apparenza creata dalla sua chitarra , avrà ritenuto più giusto lasciar perdere le proprie traccie nel tempo , inadatto al grande pubblico , ai media , per tutti coloro che 'camuffarono' la Canzone d'Autore in un fenomeno di costume , una moda e niente più .
Un grande Cantautore , solitario 'vagabondo' con la chitarra , trascurato e troppo presto messo da parte .
Cari Visitatori et Seguaci , fatevi allora cullare dalla sua Musica , al riparo dallo stress quotidiano .

Delicato e Dimenticato Chansonnier .
http://hotfile.com/dl/82237430/b809eaa/GRGLNV_vnlgrg.html


"...Come sassi noi siamo come sassi inerti e inamovibili ..."

2 commenti:

  1. non lo conoscevo , dopo averlo sentito devo dire che mi ha entusiasmato e colpito .
    Un Grazie di cuore .

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  2. Un grande artista, decisamente... Ebbi la foruna di sentirlo canta re negli anni 70.. Meritava molto, molto di più... Grazie per questo splendido articolo!

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